Il grano senatore Cappelli, definito “razza
eletta” negli anni “30-“40, prende il suo nome dal senatore abruzzese Raffaele
Cappelli, promotore agli inizi del Novecento di una riforma che portò alla
distinzione tra grano duro e grano tenero. È un frumento duro, aristato
(dotato, cioè, di ariste, i filamenti che si notano nelle graminacee),
precedentemente diffuso soprattutto in Puglia e Basilicata.
Sebbene questo grano sia stato soppiantato da
altre piantagioni più produttive, è bene ricordarne le sue molteplici qualità.
Innanzitutto si tratta di una varietà ricca di fibre alimentari, sali minerali
e proteine di alto livello ma a basso indice glicemico, caratteristiche che lo
rendono inoltre altamente digeribile. Essendo poi esente da ogni contaminazione
da mutagenesi indotta da raggi x e y del cobalto radioattivo il grano senatore
Cappelli è anche adatto contro le allergie e le intolleranze al glutine.
Spieghiamo meglio perché: vari ricercatori sono concordi nell’affermare che la
modifica genetica delle varietà di grano moderne abbia influito, modificandola,
su una frazione di una proteina basica, la gliadina, dalla quale si ottiene la
frazione III di Frazer, una sostanza cui sono dovuti proprio quei problemi
sopra menzionati.
Da questa materia prima di eccellente qualità
nasce una pasta speziata, fragrante e con un’ottima tenuta di cottura, sinonimo
di salute e genuinità.
Pasta assaggiata, buonissima!
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